domenica 22 agosto 2010

La caccia ai lupi (Vladimir Vysotsky)

















Sono stremato, ho i tendini a pezzi,
Ma oggi, ancora come ieri,
Sono braccato. Braccato!
I tiratori, allegri, corrono ad appostarsi!

Dietro gli alberi un tramestio di fucili a canne doppie,
I cacciatori sono acquattati nell’ombra,
I lupi si rotolano sulla neve
Trasformandosi in bersagli viventi.

La caccia ai lupi. La caccia!
Ai predoni grigi, vecchi e ai cuccioli.
I bracconieri urlano e i cani latrano fino alla nausea.
Sangue sulla neve e macchie rosse delle bandierine.

I cacciatori non giocano alla pari
Con i lupi, e le loro mani non tremano!
Hanno accerchiato la nostra libertà con le bandierine,
Ci colpiscono con certezza, sicuri di centrare il bersaglio.

Il lupo non può rompere le tradizioni.
Noi lupacchiotti, da piccoli, cuccioli ciechi,
Abbiamo succhiato la lupa,
E con il suo latte, il divieto di oltrepassare le bandierine!

Le nostre zampe e le nostre mascelle sono veloci.
E rispondi, tu che sei il capo branco,
Perché ci avventiamo, braccati, contro i loro fucili
E non cerchiamo di trasgredire il divieto?

Il lupo non può, non deve agire diversamente.
Ecco, è arrivata la mia ora.
Colui al quale sono destinato
Sorride e solleva il fucile.

La caccia ai lupi. La caccia!
Ai predoni grigi, vecchi e ai cuccioli.
I bracconieri urlano e i cani latrano fino alla nausea.
Sangue sulla neve e macchie rosse delle bandierine.

Ho rifiutato di ubbidire,
Ho oltrepassato le bandierine – la sete di vita è più forte!
Ho solo sentito dietro di me, con gioia,
Le grida di stupore degli uomini.

Sono stremato, ho i tendini a pezzi,
Ma oggi, non sono come ieri!
Sono braccato. Braccato!
E i cacciatori sono rimasti a mani vuote!

La caccia ai lupi. La caccia!
Ai predoni grigi, vecchi e ai cuccioli.
I bracconieri urlano e i cani latrano fino alla nausea.
Sangue sulla neve e macchie rosse delle bandierine.


GRAZIE VIOLA

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