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sabato 29 marzo 2014

Invidia: intervista ad Aloisio Congrejo


Pyramid Café art il 23 marzo 2014 ha ospitato l'installazione 3D "Envy" di Aloisio Congrejo
L'artista in quell'occasione ci ha voluto rivelare la sua personale visione su questo peccato, o vizio, capitale:

È tra noi. È dentro di noi.
Si insinua nei pensieri, nei desideri, nelle ambizioni e attecchisce in ogni angolo e in ogni spigolo delle relazioni umane.
È ambigua, sottile, tagliente, sempre in agguato.
Impossibile prevenirla.
Estremamente difficoltoso ignorarla o reprimerla.
L’Invidia, nella sua desinenza più atavica, scaturisce dall'attrito primordiale tra un vantaggio e uno svantaggio.
All'Invidia “positiva” motore della competizione naturale si contrappone l’Invidia “negativa”, quella che Cervantes nel Don Chisciotte associa al “verme roditore”: invidia che offusca la mente e porta a volte a infliggere danni e pene all'oggetto dell'invidia.
Nell'installazione, visi osservanti e richiami artistici come l'illustrazione del Dorè per Il canto tredicesimo del Purgatorio di Dante Alighieri ove espiano le anime degli invidiosi, (con gli occhi e la bocca cucite), un riferimento alla Medusa, simbolo dello sguardo "malefico", la rappresentazione
dell' invidia di Giotto nella cappella degli Scrovegni, un dipinto intitolato "Hiena de Salpêtrièe" di Théodore Géricault e nel soffitto Bosch con la Tavola sui vizi capitali dove l'invidia è rappresentata dallo sguardo "obliquo" di una donna che si nasconde
.
 

Come di consueto ho voluto porre alcune domande al nostro (e vostro) artista ALOISIO CONGREJO.

LaMorgh: L'invidia è "uno stato d'animo o sentimento per cui, in relazione a un bene o una qualità posseduta da un altro, si prova spesso astio e un risentimento tale da desiderare il male di colui che ha quel bene o qualità." (wikipedia). Ti senti di condividere questa definizione, sia in RL che in SL?

Aloisio: L' invidia è una elaborazione falsata della realtà, è  desiderare ciò che non si è e si vorrebbe essere, e se la semplice invidia (per ciò che non si ha) trapassa nel risentimento si arriva al gesto astioso, all'odio, spinto a volte agli estremi e, dato che l'invidia non produce cambiamenti positivi 
nell' invidioso, può solo produrre effetti negativi in chi la manifesta.
Una persona tendenzialmente invidiosa lo è sia nella vita reale che nella vita “avatariana”.
E' certo che nella seconda vita si può evitare di incontrare l'ipotetico invidiato, ma l'invidia è sempre dietro l'angolo (o dietro il monitor)!


LaMorgh: Facciamo finta che il colore verde non esista... Che colore abbineresti all'invidia e perchè?

Aloisio: Il grigio, o un colore assolutamente non definito, da ...purgatorio.

LaMorgh: Secondo te è possibile riconoscere facilmente l'invidia in una persona? Ti è mai capitato?

Aloisio: Si dalle orribili battute tendenziose che l' invidioso “crea”, dallo sguardo “obliquo” classico di quelle persone che rimuginano.. che valutano chi gli sta davanti con visioni deformate della realtà.
 
LaMorgh: Bertrand Russell ne "La conquista della felicità" affermava "Ci si può liberare dell'invidia gustando le gioie che si trovano sul proprio cammino, svolgendo il lavoro che si deve svolgere, ed evitando di fare confronti con coloro che reputiamo, forse erroneamente, molto più fortunati di noi."
Sei pienamente d'accordo? magari con un esempio lol...

Aloisio: Russell è ammirevole ma a volte troppo utopico, la realtà è un'altra cosa, la formulazione di pensieri nel nostro cervello è il risultato di risposte biologiche a delle azioni, immagini, parole, e questo risultato sfugge al controllo razionale anche perché la risposta  ad una causa scatenante non è  “precisa matematica” ma nasce dalla sommatoria di più fattori personali, influenzati dalla situazione dell' individuo in quel preciso momento; voglio dire che se un individuo con un problema di salute che non gli permettere di correre vede una persona che corre in spiaggia, prova una sensazione (invidia?), ma lo stesso individuo sano non proverà la stessa sensazione.
Forse basterebbe dire che sarebbe bello avere quella giusta dose di autostima che permette di valutare nel modo giusto.

LaMorgh: Per te quando l'ammirazione si trasforma in Invidia?

Aloisio: Quando l'analisi dell'ammirato provoca una reazione di impotenza dell'invidioso.

LaMorgh: Hai mai conosciuto qualcuno che ammettesse di essere invidioso?

Aloisio: Il vero invidioso non lo ammetterà mai.

LaMorgh: Nel mondo artistico, secondo te, ci sono più invidiosi o più superbi?

Aloisio: Gli artisti devono necessariamente avere una dose di autostima notevole, che forse li porta alla superbia, l' invidia per il successo di un altro artista è  una logica conseguenza del superego artistico che vede il suo lavoro meno apprezzato di quello di un altro artista! Nei veri artisti che conosco in second life non vedo sinceramente invidia, anzi forse vedo troppa modestia!


Ringrazio "invidiosamente" Aloisio :D e ricordo il dibattito, condotto da Trisha Abbot e con due ospiti a sorpresa in calendario per domani, domenica 30 marzo 2014.

Kiss
LaMorgh

sabato 22 marzo 2014

Envy (Invidia) @ Pyramid Café Art


Pyramid Café art
presenta il IV incontro
dedicato ai
Peccati Capitali
 ENVY
Installazione di
Aloisio Congrejo
 


Domenica, 23 marzo 2014 22.30 it - 2.30 pm slt
 
Diretta streaming a cura di Pyramid Café TV http://www.livestream.com/pyramidcafetv
 
È tra noi. È dentro di noi.
Si insinua nei pensieri, nei desideri, nelle ambizioni e attecchisce in ogni angolo e in ogni spigolo delle relazioni umane.
È ambigua, sottile, tagliente, sempre in agguato.
Impossibile prevenirla.
Estremamente difficoltoso ignorarla o reprimerla.
L’Invidia, nella sua desinenza più atavica, scaturisce dall'attrito primordiale tra un vantaggio e uno svantaggio.
All'Invidia “positiva” motore della competizione naturale si contrappone l’Invidia “negativa”, quella che Cervantes nel Donchisciotte associa al “verme roditore”, invidia che offusca la mente, e porta a volte a infliggere danni e pene all'oggetto dell'invidia.
Nell'installazione, visi osservanti e richiami artistici come l'illustrazione del Dorè per Il canto tredicesimo del Purgatorio
di Dante Alighieri ove espiano le anime degli invidiosi,
(con gli occhi e la bocca cucite), un riferimento alla Medusa,
simbolo dello sguardo "malefico" , la rappresentazione
dell' invidia di Giotto nella cappella degli Scrovegni, un dipinto intitolato "Hiena de Salpêtrièe" di Théodore Géricault e nel soffitto Bosch con la Tavola sui vizi capitali dove l'invidia è rappresentata dallo sguardo "obliquo" di una donna che si nasconde.

(Aloisio Congrejo)

  

**Biografia ALOISIO CONGREJO**:
Nasco in Second Life il 25 febbraio 2007. La mia passione per l'arte nasce con me in Sl, mentre in RL è nata molti anni fa.Come "fruitore dell'arte" ho amato e ammirato moltissimi artisti, conosciuti e meno conosciuti, ma chiunque riesca ad esprimere e trasmettere le proprie emozioni con qualsiasi strumento mi ha sempre affascinato.In Second Life, ho iniziato a esprimere i miei pensieri e le mie emozioni come un gioco, sperimentando cose per me nuove, ma con semplicità ed esclusivamente per puro divertimento personale. Non mi considero "un artista" e tanto meno l'inventore di chissà quale "innovazione creativa", creo per il solo piacere di creare, e se quello che faccio viene apprezzato, mi sento lusingato, perché per me l'arte dev'essere un linguaggio che avvicina chi la fa a chi ne fruisce, dev'essere una condivisione di emozioni.
Le mie creazioni sono una ricerca di movimento di forme e colore, in alcune vengono utilizzati script di movimento o altro, in altri il senso di movimento viene dato dalle trasparenze che si integrano con la sovrapposizione di forme e colori.

En 
I was born in Second Life on february 25 2007My passion for art has been part of my virtual life from the start, and in RL began many years ago.As an artistic 'consumer' there have been many artists both great and lesser known that I have folled and admired, but what is most important to me is to see the work of anyone who can craft various media in such a way as to express their feelings.In Second life I began using art to express feelings and thoughts simply as a way of playing, trying out theings that were new to me, but with simplicity and entirely for my own enjoyment.i do not think of myself as an 'artist' and certainly don't consider myself an 'inventor' of anything groundbreaking, I create art simply for the the pleasure of creating, and if what I make brings pleasure to others, I am flattered, because I see art as a language that allows the creator and the observer to communicate, in an exchange of emotions.
My creations are a search of movement and color, in some there are used scripts of motion or otherwise, and in others the sense of motion is given by the transparency that integrate with the overlap of shapes and colors.