Pyramid Café art il 23 marzo 2014 ha ospitato l'installazione 3D "Envy" di Aloisio Congrejo.
L'artista in quell'occasione ci ha voluto rivelare la sua personale visione su questo peccato, o vizio, capitale:
È tra noi. È dentro di noi.
Si insinua nei pensieri, nei desideri, nelle ambizioni e attecchisce in ogni angolo e in ogni spigolo delle relazioni umane.
È ambigua, sottile, tagliente, sempre in agguato.
Impossibile prevenirla.
Estremamente difficoltoso ignorarla o reprimerla.
L’Invidia, nella sua desinenza più atavica, scaturisce dall'attrito primordiale tra un vantaggio e uno svantaggio.
All'Invidia “positiva” motore della competizione naturale si contrappone l’Invidia “negativa”, quella che Cervantes nel Don Chisciotte associa al “verme roditore”: invidia che offusca la mente e porta a volte a infliggere danni e pene all'oggetto dell'invidia.
Nell'installazione, visi osservanti e richiami artistici come l'illustrazione del Dorè per Il canto tredicesimo del Purgatorio di Dante Alighieri ove espiano le anime degli invidiosi, (con gli occhi e la bocca cucite), un riferimento alla Medusa, simbolo dello sguardo "malefico", la rappresentazione
dell' invidia di Giotto nella cappella degli Scrovegni, un dipinto intitolato "Hiena de Salpêtrièe" di Théodore Géricault e nel soffitto Bosch con la Tavola sui vizi capitali dove l'invidia è rappresentata dallo sguardo "obliquo" di una donna che si nasconde.
Come di consueto ho voluto porre alcune domande al nostro (e vostro) artista ALOISIO CONGREJO.
LaMorgh: L'invidia è "uno stato d'animo o sentimento per cui, in relazione a un bene o una qualità posseduta da un altro, si prova spesso astio e un risentimento tale da desiderare il male di colui che ha quel bene o qualità." (wikipedia). Ti senti di condividere questa definizione, sia in RL che in SL?
Aloisio: L' invidia è una elaborazione falsata della realtà, è desiderare ciò che non si è e si vorrebbe essere, e se la semplice invidia (per ciò che non si ha) trapassa nel risentimento si arriva al gesto astioso, all'odio, spinto a volte agli estremi e, dato che l'invidia non produce cambiamenti positivi
nell' invidioso, può solo produrre effetti negativi in chi la manifesta.
Una persona tendenzialmente invidiosa lo è sia nella vita reale che nella vita “avatariana”.
E' certo che nella seconda vita si può evitare di incontrare l'ipotetico invidiato, ma l'invidia è sempre dietro l'angolo (o dietro il monitor)!
LaMorgh: Facciamo finta che il colore verde non esista... Che colore abbineresti all'invidia e perchè?
Aloisio: Il grigio, o un colore assolutamente non definito, da ...purgatorio.
LaMorgh: Secondo te è possibile riconoscere facilmente l'invidia in una persona? Ti è mai capitato?
Aloisio: Si dalle orribili battute tendenziose che l' invidioso “crea”, dallo sguardo “obliquo” classico di quelle persone che rimuginano.. che valutano chi gli sta davanti con visioni deformate della realtà.
LaMorgh: Bertrand Russell ne "La conquista della felicità" affermava "Ci si può liberare dell'invidia gustando le gioie che si trovano sul proprio cammino, svolgendo il lavoro che si deve svolgere, ed evitando di fare confronti con coloro che reputiamo, forse erroneamente, molto più fortunati di noi."
Sei pienamente d'accordo? magari con un esempio lol...
Aloisio: Russell è ammirevole ma a volte troppo utopico, la realtà è un'altra cosa, la formulazione di pensieri nel nostro cervello è il risultato di risposte biologiche a delle azioni, immagini, parole, e questo risultato sfugge al controllo razionale anche perché la risposta ad una causa scatenante non è “precisa matematica” ma nasce dalla sommatoria di più fattori personali, influenzati dalla situazione dell' individuo in quel preciso momento; voglio dire che se un individuo con un problema di salute che non gli permettere di correre vede una persona che corre in spiaggia, prova una sensazione (invidia?), ma lo stesso individuo sano non proverà la stessa sensazione.
Forse basterebbe dire che sarebbe bello avere quella giusta dose di autostima che permette di valutare nel modo giusto.
LaMorgh: Per te quando l'ammirazione si trasforma in Invidia?
Aloisio: Quando l'analisi dell'ammirato provoca una reazione di impotenza dell'invidioso.
LaMorgh: Hai mai conosciuto qualcuno che ammettesse di essere invidioso?
Aloisio: Il vero invidioso non lo ammetterà mai.
LaMorgh: Nel mondo artistico, secondo te, ci sono più invidiosi o più superbi?
Aloisio: Gli artisti devono necessariamente avere una dose di autostima notevole, che forse li porta alla superbia, l' invidia per il successo di un altro artista è una logica conseguenza del superego artistico che vede il suo lavoro meno apprezzato di quello di un altro artista! Nei veri artisti che conosco in second life non vedo sinceramente invidia, anzi forse vedo troppa modestia!
Ringrazio "invidiosamente" Aloisio :D e ricordo il dibattito, condotto da Trisha Abbot e con due ospiti a sorpresa in calendario per domani, domenica 30 marzo 2014.
Kiss
LaMorgh